L’intenzione di questo lavoro non è tanto una rieducazione della respirazione, cosa che tutti sappiamo fare, piuttosto quella di creare le condizioni di ascolto e riconoscimento della propria respirazione attraverso i ritmi, l’ampiezza e gli stati che riflette. La respirazione manifesta in ogni istante lo stato fisico, emotivo e mentale in cui ci si trova. E’ come uno specchio, e occorre ascoltarla e decifrarne il significato e la sua relazione col proprio stato generale corporeo,emotivo e mentale. La proposta dello yoga è di lavorare con queste relazioni che riflettono la personalità per vivere con maggiore integrità e armonia con sé stessi, con gli altri e con la natura. Nella pratica yoga si prende coscienza della struttura e degli schemi del corpo e attraverso la consapevolezza nell’asana, si favorisce un’esperienza che rilassa le tensioni, rafforza le debolezze, armonizza e migliora le condizioni fisiche di flessibilità, resistenza e forza. Si creano così le condizioni appropriate affinché la respirazione si esprima in tutta la sua potenzialità, libera da blocchi e tensioni. l’asana è un movimento consapevole, è abitare il corpo. ciò significa che la mente è focalizzata e senza distrazioni nel processo dello yoga. E’ questo lavoro combinato sul corpo e sulla concentrazione che costituisce le fondamenta del Pranayama.
Carlos Fiel
nato nel 1950 a San Sebestian, inizia a praticare yoga all’età di 17 anni insieme a suo fratello Emilio. Nel 1973 conosce Zinal Gerard Blitz e Claude Peltier. Inseme, e grazie a Blitz, negli anni ’80 conosce molti di coloro che diventeranno un riferimento spirituale dei nostri tempi: J. Krishnamurti, Sw. Satchitananda, SW. Chidananda, T. Deshimaru, T. Krishmamacharva, A. Dejardin, K. Keller, M. M. davy, K. Durckheim, e altri. Nel 1980, insieme la fratello, crea la comunità dell’Arco Iris e Sadhana, che diventeranno tra i centri di ricerca spirituale di maggior riferimento in Europa. Gagli anni ’70 ad oggi Fiel si reca quasi tutti gli anni in paesi come India, Sikkim, Birmania, Thailandia, Indonesia e Butàn per approfondire la conoscenza dello yoga e del buddhismo, sia tibetano, zen che theravada. La sua vita trascorre fra la formazione di insegnante di yoga, ritiri di Vipassana, conferenze, il mondo terapeutico e la divulgazione attraverso pubblicazioni e collaborazioni con diverse università europee. Il suo lavoro continua avendo come riferimento l’insegnamento di Thich Nhat Hanh,